Auto a guida autonoma AI vincono in pista: l’Italia batte il record mondiale con AV-24 dell’Università di Modena. Scopri il futuro delle corse autonome.
Auto a guida autonoma, senza nessuno al volante, pilotate dall’intelligenza artificiale e che sfrecciano sui circuiti. Non è fantascienza né un videogioco, ma una nuova frontiera del motorsport che vede l’Italia già al comando. Le vetture autonome, dotate di sensori e algoritmi avanzati, competono in gare mozzafiato, superando i limiti umani e aprendo nuove frontiere per la mobilità del futuro.
Come già evidenziato nella rivoluzione dell’AI automotive, l’Italia con i suoi talenti universitari è protagonista di questa trasformazione, vincendo sfide che sembravano impossibili.
Un trionfo italiano: record mondiale per le auto autonome
Nel mese di giugno 2025, sul circuito di Modena al centro della celebre Motor Valley italiana, il team Unimore Racing dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha scritto una pagina di storia. La loro auto a guida autonoma AV-24, un concentrato di tecnologia con un telaio personalizzato e un’intelligenza artificiale all’avanguardia, ha battuto il record della pista stabilito da un pilota umano.
Sensori come lidar, radar e telecamere hanno permesso alla vettura di navigare la pista con una precisione innovativa. L’AV-24 ha completato il giro in 58,3 secondi, superando il precedente record di 59,3 secondi stabilito nel 2022.
Il professor Marko Bertogna, team principal del team Unimore Racing e professore ordinario all’Università di Modena e Reggio Emilia, afferma: “In molti compiti l’AI ha già superato l’uomo, mentre in altri siamo ancora lontani, soprattutto nel campo della robotica. Ad oggi, nessuno ha dimostrato la superiorità dell’AI nel campo delle corse. Il record che abbiamo raggiunto con la Indy Autonomous Challenge è un passo in questa direzione”.
L’Indy Autonomous Challenge: il laboratorio del futuro automotive
L’organizzazione statunitense Indy Autonomous Challenge (IAC) è la competizione globale che riunisce team universitari di tutto il mondo, chiamati a sviluppare auto da corsa autonome in grado di sfidarsi su circuiti leggendari. Non si tratta solo di velocità: l’IAC è un banco di prova per tecnologie che potrebbero rendere i trasporti di domani più sicuri ed efficienti.
Le vetture, equipaggiate con sistemi di intelligenza artificiale complessi, affrontano sorpassi e condizioni estreme, dimostrando che l’AI può gestire situazioni ad alta pressione con una precisione impeccabile. Questa evoluzione si inserisce nel più ampio contesto dell’innovazione AI industriale europea, dove l’Italia gioca un ruolo sempre più strategico.
Paul Mitchell, presidente dell’organizzazione, ha dichiarato: “Questa pietra miliare dimostra quanta strada hanno fatto i nostri sistemi autonomi in poco tempo, grazie all’ingegno dei nostri team universitari e al potere della collaborazione. Il nostro obiettivo non è mai stato quello di competere con i conducenti umani, ma di spingere i confini di ciò che è possibile fare con l’intelligenza artificiale al volante. Risultati come questo dimostrano il potenziale dell’autonomia in ambienti complessi e ad alta velocità, e che il progresso va a vantaggio di tutti”.
Un futuro che corre veloce grazie all’AI nelle auto a guida autonoma
Le corse autonome non sono solo uno spettacolo per gli appassionati di motori, ma un’anteprima del futuro. Le tecnologie sviluppate in pista – algoritmi sofisticati, sensori avanzati, sistemi di controllo – stanno già influenzando l’industria automobilistica, promettendo veicoli stradali più sicuri e sostenibili.
Secondo l’Indy Autonomous Challenge ufficiale, queste competizioni rappresentano un banco di prova fondamentale per sviluppare tecnologie che renderanno la mobilità del futuro più sicura ed efficiente. L’Italia, con il suo ruolo di punta nell’IAC, sta guidando questa trasformazione, dimostrando che l’innovazione può nascere dalla passione e dal talento dei giovani.