Prompt engineer, cosa fa: il nuovo lavoro con l’AI

Il Prompt engineer è fra i nuovi mestieri in arrivo con il boom dell’intelligenza artificiale: ecco di cosa si tratta e come diventarlo.

Il prompt engineer è un nuovo mestiere arrivato con il recente sviluppo dell’intelligenza artificiale. La rivoluzione dell’Ai rischia di eliminare vari posti di lavoro, ma apre le porte anche a nuovi ruoli che riguardano l’informatica. Molte aziende, infatti, hanno ora bisogno di un esperto in grado di gestire i sistemi generativi come ChatGPT per i testi o Dall-E per le immagini. Questo è il compito del prompt engineer, ovvero l’ideatore dei testi da inserire nei programmi per ottenere il miglior materiale possibile.

Prompt engineer cosa fa

Cos’è un prompt

I siti con intelligenza artificiale generativa non sono veramente intelligenti e sicuramente non sono senzienti dato che è necessario chiedere ai chatbot ciò che si desidera. Lo si fa con una richiesta scritta: una serie di parole che descrivono quello che si cerca. Più dettagliata è la richiesta, migliore sarà l’interpretazione dell’Ai. Scrivere “disegna una casa” o “raccontami una barzelletta” può portare a risposte tradizionali e poco fantasiose, ma aggiungere termini e specifiche, come la richiesta di “una foto realistica di una casa nel centro Roma in stile neoclassico con un terrazzo colmo di piante” restringe il potenziale output e fa ottenere materiale di qualità. Il materiale ottenuto può essere usato dalle aziende o dai privati per campagne pubblicitarie, per aggiornare un sito o per creare delle grafiche.

Cosa fa un prompt engineer

Essere un prompt engineer può significare due cose: o si scrivono prompt per ottenere risultati soddisfacenti da un programma, oppure si producono testi per addestrare e testare un sistema con intelligenza artificiale. I prompt devono essere rivisti e riscritti costantemente per perfezionare il risultato in entrambi i casi. Questo fa parte di ciò che fa un tecnico dei prompt: creare contenuti di qualità che si traducano in un risultato di alto livello. Il ruolo è adatto per ogni nuovo programma con Ai lanciato di recente: da quelli di testo come ChatGPT, Google Bard e Bing a quelli per i visual come MidJourney e Dall-E. OpenAI, che ha creato ChatGPT, ha lanciato un corso gratuito di un’ora sul proprio sito per iniziare. Se si preferisce imparare con gli esempi, si possono consultare le liste di prompt già pronti. Il sito PromptHero è uno di questi; tutti i suoi prompt sono valutati da altri utenti, per aiutare a decidere quale provare.

Come diventare un prompt engineer

Per avere successo in questo nuovo settore lavorativo è necessario essere bravi con le parole. Il segreto è includere i giusti dettagli specifici e continuare a sottoporre ai programmi delle frasi che producano risultati soddisfacenti. L’esigenza di precisione è leggermente mitigata dal fatto che alcuni programmi si dedicano a una conversazione completa, consentendo una sollecitazione costante da aggiornare dopo ogni interazione. L’AI ogni volta produce un risultato per creare un determinato output e sarà compito dal prompt engineer perfezionate la richiesta mentre si interagisce. Le funzioni cambiano ancora di più quando i sistemi iniziano a ricordare le preferenze e le conversazioni precedenti con gli utenti. Tuttavia, l’attuale mercato dei prompt engineer potrebbe essere una bolla in attesa di scoppiare. Ma l’intelligenza artificiale non sta scomparendo: ha soppiantato l’inflazionato metaverso come prossima grande novità del mondo tech. Se l’evoluzione dell’intelligenza artificiale (e l’entusiasmo per essa) persiste, le possibilità di entrare nel mercato padroneggiando i metodi del prompt potrebbero essere molteplici. Chi vuole cimentarsi non ha altro da fare che mettersi alla prova con i programmi ed iniziare a interagire con essi il più a lungo possibile per ricavare contenuti interessanti.


Prompt engineer, cosa fa: il nuovo lavoro con l’AI - Ultima modifica: 2023-09-22T11:10:00+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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