Robopets: il futuro della compagnia emotiva si gioca sull’intelligenza artificiale

Robopets, i Cuccioli robotici per il comfort emotivo: il boom degli animali domestici alimentati dall’AI


Robopets è il nome scelto per indicare gli animali domestici robotici alimentati dall’intelligenza artificiale. Nel panorama in continua evoluzione della robotica, i robopets si stanno affermando come una delle innovazioni più sorprendenti e versatili. Questi animali robotici non sono semplici gadget tecnologici, ma veri e propri compagni progettati per offrire supporto emotivo e creare connessioni significative con gli esseri umani.

robopets

Come funzionano i robopets?

Da Moflin, il coniglio robotico di Casio, a dispositivi come Aibo di Sony, la nuova generazione di robopets punta a rivoluzionare il concetto di compagnia, combinando intelligenza artificiale avanzata e design studiato per simulare il comportamento di animali reali. I robopets integrano sensori, algoritmi di apprendimento automatico e motori per riprodurre movimenti naturali e reazioni emotive. Questi dispositivi sono in grado di riconoscere i loro proprietari attraverso la voce o il tocco; simulare emozioni come felicità, tristezza o eccitazione e perfino apprendere dalle interazioni per sviluppare una personalità unica.

Ad esempio, Moflin, il coniglio robotico di Casio, “è in grado di apprendere e sviluppare la sua personalità in base al modo in cui viene trattato,” ha spiegato Masahiko Yamanaka, fondatore di Vanguard Industries, il team che ha collaborato con Casio per svilupparlo. Questo robot, progettato per sembrare un cucciolo appena nato, può “esprimere emozioni di base come felicità, tristezza e rabbia, che si evolvono nel tempo.” Un altro aspetto interessante di Moflin è la possibilità di monitorare il suo stato emotivo tramite un’app dedicata, che permette anche di regolare il volume dei suoni emessi dal robot. Questo livello di personalizzazione trasforma i robopets in compagni unici, capaci di instaurare un legame autentico con i loro proprietari.

AI emotiva, un mercato in crescita

Il mercato dei robopets sta registrando un’espansione significativa, trainato dalla crescente domanda di soluzioni innovative per il benessere emotivo. Secondo le stime, il settore della robotica sociale potrebbe superare i venti miliardi di dollari entro il 2030, con i robopets che giocano un ruolo cruciale in questo scenario. L’interesse per questi dispositivi non si limita al Giappone, tradizionalmente all’avanguardia nella robotica: anche in Europa e negli Stati Uniti i consumatori stanno mostrando un crescente apprezzamento per i benefici pratici ed emotivi offerti dai gadget speciali. Casio ha recentemente aperto i preordini per Moflin, che è disponibile al prezzo di circa 400 dollari. Inoltre, è possibile sottoscrivere un abbonamento annuale a “Club Moflin”, che include sconti per riparazioni, pulizie e persino la sostituzione completa del soffice animaletto robotico.

Il futuro dei robopets

A differenza degli animali domestici tradizionali, i robopets non richiedono alimentazione, cure veterinarie o grandi spazi. Offrono una soluzione ideale per persone anziane, bambini con allergie o chiunque cerchi una compagnia che unisca il calore di un animale a un’interfaccia tecnologica. “Moflin non è un giocattolo, ma un animale di supporto emotivo,” sottolinea Casio, evidenziando come il design e le funzionalità siano pensati per offrire comfort e compagnia, piuttosto che semplice intrattenimento. Con l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, i robopets stanno diventando sempre più sofisticati. In futuro, potrebbero integrare funzioni avanzate come la capacità di rilevare stati d’animo attraverso parametri biometrici, supportare terapie psicologiche o persino assistere persone con disabilità.

 


Robopets: il futuro della compagnia emotiva si gioca sull’intelligenza artificiale - Ultima modifica: 2024-12-13T12:22:45+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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