I musei del futuro li stiamo costruendo adesso, in Italia. Fate con noi un viaggio alla scoperta di musei e tecnologia, come cambia la fruizione museale.
I musei del futuro li stiamo costruendo adesso, in Italia. Fate con noi un viaggio nello Stivale alla scoperta dell’ innovazione tecnologica nei musei, come i principali musei nazionali abbracciano la tecnologia e l’innovazione. La prima tappa è al Museo Nazionale del Cinema di Torino che recentemente ha portato a termine il progetto “Digital Museum, l’innovazione digitale come strategia di brand”.
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Indice dei contenuti
Musei del futuro: Museo Nazionale del Cinema di Torino
Ospitato alla Mole Antonelliana, il Museo è costantemente impegnato nello sviluppo di strategie digitali per la fruizione museale.
“Tutti i progetti fin qui realizzati sono stati resi possibili grazie all’intervento di soggetti privati, che hanno supportato le attività con dispositivi, servizi e know-how tecnologico”, spiegano Donata Pesenti Campagnoni e Maria Grazia Girotto, rispettivamente Conservatore Capo e Responsabile comunicazione, promozione e relazioni esterne del Museo.
Musei e tecnologia
“Nel nostro settore la tecnologia permette di raggiungere immediatamente pubblici differenti a livello globale”, spiegano. In particolare, “presso il Museo Nazionale del Cinema l’uso delle tecnologie è nato con l’obiettivo di migliorare, condividere e ampliare l’esperienza di visita, favorendo al contempo l’accesso ai visitatori con disabilità sensoriale”.
Con quali vantaggi? “L’innovazione digitale veicola esperienze immersive lungo il percorso espositivo del museo, l’esplorazione di nuovi linguaggi, la possibilità di aumentare l’engagement dei visitatori attraverso lo storytelling, la creazione di link tra le attività, gli eventi e le varie sedi”. Quindi, riferendosi agli ulteriori aspetti positivi che la tecnologia potrebbe apportare, Pesenti Campagnoni e Girotto evidenziano “l’ottimizzazione delle risorse e dei processi gestionali, grazie al contributo di professionisti con competenze digitali”.
Quindi “la valorizzazione del patrimonio attraverso programmi di catalogazione, restauro e digitalizzazione e consolidamento del piano di pubblicazione”, nonché “il monitoraggio e la profilazione del pubblico di riferimento mediante l’utilizzo di strumenti digitali di interfaccia conversazionali in termini di customer care”.
Musei del futuro : MAXXI di Roma
Da Torino a Roma, precisamente al MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato dall’architetto Zaha Hadid, e sempre impegnato nella scoperta di nuove relazioni tra musei e tecnologia.
“Consideriamo la tecnologia e l’innovazione tra le sfide più rilevanti e interessanti che i musei si trovano ad affrontare”, spiega Prisca Cupellini, Responsabile Comunicazione e Digital del MAXXI. “Il costante aggiornamento su ciò che accade attorno a noi, soprattutto in ambiti lontani da quello culturale e l’ideazione di progetti pensati per le persone e per questi incredibili spazi, sono tra gli aspetti più stimolanti del nostro lavoro”.
Innovazione tecnologica nei musei
Il MAXXI “ha fatto della sperimentazione una delle sue cifre distintive, rinnovando l’idea stessa di museo ripensato come una piattaforma aperta, uno spazio vivo, accogliente e permeabile, luogo di confronto e dialogo”, insomma trasformandosi in uno di quei musei del futuro che abbiamo sempre immaginato.
Cupellini illustra come, nel corso degli anni, il museo nazionale dedicato alla creatività contemporanea “abbia proposto mostre virtuali – mettendo anche a disposizione visori per realtà virtuale 3D – realizzato scansioni tridimensionali patrimoniali, utilizzato componenti di intelligenza artificiale per accompagnare i visitatori, organizzato hackathon che potessero mixare varie professionalità per rinnovare l’esperienza museale, realizzato convegni e corsi di alta formazione sull’innovazione e sulle competenze digital”.
Con quali risultati? “Gli esiti di queste iniziative ci confermano, in modo chiaro, che un utilizzo strategico delle nuove tecnologie nei musei è decisivo non solo per rinnovare l’interesse nei confronti del museo ma anche per intercettare nuovi pubblici. E partner come Google e Engineering, solo per citare due nomi, ci stanno accompagnando in questa trasformazione”, conclude.
Musei del Futuro: Mart di Trento e Rovereto
Risalendo idealmente lo Stivale approdiamo al Mart, il Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, primo spazio museale nel nostro paese ad aver ospitato un wikipediano in residenza: Daniele Metilli, che per un anno ha avuto il compito di portare i contenuti del museo sull’enciclopedia online mondiale, inaugurando un nuovo modo di legare musei e tecnologie digitali. Tra i main partner italiani del Google Cultural Institute – grazie a questa collaborazione, il Mart mette a disposizione oltre duecento immagini scelte tra i capolavori delle proprie collezioni sulla piattaforma “Google Arts & Culture” –, da anni il Museo investe nel digitale, forte di un proprio staff specializzato nella creazione di contenuti e progetti innovativi, è anche qui che sono nate alcune delle più brillanti idei per i musei del futuro.
Musei e tecnologie digitali
“La nostra sfida è diventare una piattaforma per l’arte moderna e contemporanea in un territorio più ampio rispetto al perimetro museale”, rimarca l’Ufficio Comunicazione del Mart. “Ai progetti di condivisione della conoscenza e di digitalizzazione del patrimonio realizzati in coworking con realtà specializzate, affianchiamo la web communication e l’uso delle tecnologie digitali nel museo per agevolare il dialogo con i visitatori e la stampa”. Si spazia dalla digitalizzazione di opere, libri e materiali d’archivio, alle compilation collaborative su Spotify, passando dalle bacheche sui social e ai teaser delle mostre.
E ancora, i visitatori vengono incoraggiati a condividere scatti, video e commenti attraverso tablet e smartphone e – alle classiche audio guide delle mostre – il Museo affianca audio guide digitali gratuite. “Intendiamo rivolgerci a un pubblico sempre più ampio, vivendo il presente e rispettando il suo essere contemporaneo. Le nuove tecnologie agevolano una comunicazione sintetica e sviluppata per immagini. In completa aderenza al presente e perfettamente in armonia con lo spirito di un museo di arte contemporanea”.
Nel presente ci sono già i musei del futuro, basta andarli a visitare per capirlo.
di Massimo Canorro